mercoledì 22 dicembre 2010

Spongata

La ricetta per l’amicizia perfetta esiste? È piuttosto impossibile…forse.
Prendi due ragazze una della provincia di Udine e una di Maranello. Entrambe hanno una grande passione per la cucina, ma soprattutto per i dolci. Una è pasticciona e sbadata: fa le dosi a caso, non si ricorda dove prende le ricette, non segna le modifiche che apporta alle ricette, si dimentica di aggiungere ingredienti in quello che prepara, cerca di dare fuoco alla casa incendiando accidentalmente canovacci o carta forno, brucia i mestoli (questo anche l’altra fanciulla a dire il vero, ihihih), … L’altra è più metodica: segue le ricette e se le modifica o se si lascia trasportare dall’ispirazione del momento si appunta tutto, pulisce sempre tutto bene, tiene ben in ordine i suoi “attrezzi” da lavoro, è ben organizzata,… 
Un giorno, la sbadata di turno, cercava una ricetta…ed ecco che la ragazza metodica accorse in suo aiuto. Da quel momento iniziò uno scambio di mail fino ad arrivare all’incontro di persona e alla nascita di un’amicizia che va aldilà del semplice scambio di consigli culinari. È forse quasi inevitabile che, sentendosi quasi ogni giorno (anche se le comunicazioni avvengono attraverso un computer), ci si trovi a parlare anche di problemi o cose che non rientrano nell’ambito cucina. Così, si inizia a conoscersi, a vedere quali sono le varie sfaccettature del carattere dell’altro. La “metodica” di cui sto parlando è Serena. Una ragazza tranquilla, ma non timida. È affettuosa e dolce, ma non per questo debole. È sempre disponibile per consigli e aiuti in ogni ambito, una di quelle persone che “quando può, fa”, e lo fa volentieri, senza farlo pesare.

Anche questa ricetta è decisamente merito suo. Diciamo che io non avevo una ricetta, dolce o salata che fosse, che per me “facesse Natale”. Lei sì. Questa quindi è proprio sua, o meglio, il dolce fa parte della tradizione Emiliana, ma le dosi sono state elaborate e modificate nel tempo da lei. E ora, grazie a Serena, anch’io avrò la ricetta del “Natale”.
Io riporto la sua ricetta. Se volete vedere il passo-passo passate dal suo blog.



Per circa 6 spongatine di diametro 11 cm, o 1 spongata classica (dm 20 cm), 1 da 14-15 cm, e 4 da 11 cm (dipende tutto da quanto volete sia alto lo strato di ripieno: io consiglio di non superare i 2 cm di spessore di ripieno, ma neanche di farlo troppo sottile, non deve esserci più pasta esterna che ripieno)

Ingredienti:
Per il ripieno
200 gr miele fluido
2 cucchiai di vino bianco secco
50/60 gr amaretti polverizzati
50 gr mandorle pelate e tostate*
90-120 gr noci sgusciate*
50 gr nocciole spellate e tostate*
1 manciata arachidi tritate (o 1 cucchiaio di pinoli interi)
100 gr canditi misti (in origine erano solo d'arancia e cedro)
1 manciata d'uvetta
1 cucchiaio di brandy
spezie: cannella in polvere, coriandolo in polvere, noce moscata in polvere, 4 chiodi di garofano polverizzati, pepe, cardamomo
se si hanno, secondo me stanno bene anche dei fichi secchi
(anche datteri? chissà...)
*dipende da come la si preferisce: se più “ricca”, o che si veda di più l’impasto “zuccheroso/mieloso”; nel primo caso, le dosi di frutta secca possono essere un po’ aumentate (ma senza esagerare! Altrimenti il composto non starà assieme! Fra mandorle, noci e nocciole mantenetevi sui 220 g se la volete “ricca”, 190 g se la volete più “mielosa” e morbida
Per la pasta
450 g farina
185 g zucchero
120 g burro temp ambiente
¾ di cucchiaino sale
1,5 cucchiai olio
vino bianco secco qb per ottenere un impasto consistente (ma che si riesca a stendere! non deve essere appiccicoso/molliccio)
zucchero a velo

Procedimento:
Mettere ad ammollare l'uvetta in acqua tiepida;
tritare la frutta secca (TRANNE I PINOLI) al coltello; ridurre i canditi quasi ad una pasta nel mixer (o comunque tritati molto fini al coltello);
mettere in una pentola il miele e il vino e far sobbollire a fuoco bassissimo per 2-3 minuti;
togliere dal fuoco ed aggiungere gli amaretti, la frutta secca, le spezie, rimettere sul fuoco a fiamma bassissima e lasciarvelo per qualche minuto, mescolando continuamente, togliere dal fuoco e aggiungere i canditi, i pinoli, l'uvetta scolata e strizzata, e il brandy;
coprire e lasciare a temperatura ambiente fino al momento di fare la spongata. (anche tre giorni, in modo che i sapori si amalgamino);
dopo il tempo di riposo del ripieno, fare la pasta impastando gli ingredienti, e fare le spongatine;
per formare le spongate: si stende la sfoglia molto sottile, si ritaglia un cerchio di diametro 10 cm, si mette il ripieno al centro compattandolo con le mani, e dandogli una forma un po’ a cupola, lasciando un centimetro circa di bordo, si copre con un cerchio più grande, diametro 11/12 cm, e si chiude ribaltando la spongata, e ripiegando i bordi sul cerchio più piccolo, premendo bene, quindi tornare a ribaltare la spongata: in questo modo non si vedono cornicioni... Per finire, cercare di arrotondare le spongatine facendole ruotare in senso orario con le mani (come se steste girando un volante, ma sempre nello stesso senso) e appiattendo nello stesso tempo un po’ la superficie  (e “spalmando”, contemporaneamente, il ripieno in tutto il centro della spongatina riempiendo eventuali parti vuote); è ok se a questo punto la spongata sembra avere degli “ematomi”, nel senso che la pasta lascia quasi intravedere il ripieno che sta sotto (certo, intravedere, ma che non si rompa); la pasta si gonfia in cottura, se la stendete già troppo spessa, crescerà ancora in cottura, e non è bene.
Metterle su una teglia foderata di carta forno, bucherellare la superficie coi rebbi di una forchetta, e spennellare la superficie di olio.
lasciare le spongate riparate, in luogo areato, per 24 ore (io le lascio nel forno spento).
Infornare a 170°/180°C circa forno ventilato (un po' sì e un po' no) per circa 20 minuti, fino a cottura e doratura della pasta (deve dorare leggermente, senza “seccarsi” troppo);
aspettare che si raffreddino un po’, poi avvolgere nella stagnola; attendere il completo raffreddamento e riaprire la stagnola, lasciare un paio d’ore all’aria, quindi spolverare bene di zucchero a velo (io preferisco premerlo sulla superficie con le mani per farlo aderire bene)
riavvolgere strette nella stagnola,
aspettare minimo 3 giorni per mangiare;
si conservano per anche 2 mesi, in luogo riparato e ben chiuse; se si vuole al momento di servirle, si può dare un’ulteriore spolverata di zucchero.
 
Con questa ricetta partecipo/iamo al contest "Aggiungi un bloggher a tavola"




Chissà se il mix tra queste due ragazze è azzeccato? Lo scopriremo con il tempo…

4 commenti:

  1. ti voglio tanto bbbbbbeneeeee :*

    (però... metodica e ordinata io... se ti leggesse mia madre le si rizzerebbero i capelli XD )

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  2. Leggere della vostra amicizia da Serena e qui da te riempie il cuore. Certo, la distanza non aiuta la frequentazione, ma non ne diminuisce l'intensità affettiva.
    Sono tanto contenta.

    La spongata è la ricetta perfetta perchè sono presenti tanti ingredienti, proprio come ce ne sono in voi, raccolti in una pasta avvolgente, come se fosse un abbraccio tra voi.
    In bocca al lupo per il contest, dottoressa! ;o)


    Dolcissime Feste a te!
    Barbara

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  3. tieniti cara questa amicizia.... perchè è una cosa preziosa!
    ottima la spongata: è uno dei miei dolci preferiti.
    approfitto della visita per augurarti Buon Natale!!

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  4. @Sere: almeno quando ti ho vista cucinare io eri precisa e metodica :-*

    @Barbara: che bello il paragone tra la nostra amicizia e la spongata :-)
    Tantissimi auguri anche a te :-*

    @Dario: ho tutte le intenzioni di far durare quest'amicizia :)
    Auguroni anche a te :)

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